Lui & Lei
Venere con sharpei

17.08.2023 |
3.298 |
3
"Lei, una mora dai lunghi capelli vestiva sempre in modo anonimo nascondendo, per pudore o per malizia, un corpo modellato da un Michelangelo in stato di..."
La prima cosa che avevo notato della nuova inquilina era lo sharpei che la accompagnava: un insieme di rughe pelose e morbide che lo facevano essere un ottimo anti stress da accarezzare distesi sul divano. Lei, una mora dai lunghi capelli vestiva sempre in modo anonimo nascondendo, per pudore o per malizia, un corpo modellato da un Michelangelo in stato di grazia e mantenuto da ore ed ore di palestra. Era arrivata all’inizio dell’autunno ed aveva affittato l’appartamento al primo piano della palazzina in cui vivevo anch’io, unica nota di colore di un autunno che si presentava grigio. Le relazioni con la Venere e lo sharpei si limitavano al: “buongiorno, buonasera”, tranne l’unica volta che avevo provato ad accarezzare il cane che aveva manifestato il suo disappunto con un ringhio sommesso. Il tempo scorreva lento tra impegni di lavoro e cazzeggio con gli amici; al rientro a casa, una tarda serata di venerdì, noto un H2 nero come la notte, vetri oscurati, parcheggiato un doppia fila davanti casa, la portiera del passeggero si apre, un rapido saluto al conducente, scende la Venere: decolletè nero con tacco alto abbastanza da slanciare ancora di più due gambe tornite e toniche foderate da autoreggenti nere che la gonna a spacco copre leggermente,una giacchina damascata e lo spolverino beige sulle spalle. Il movimento alla ricerca delle chiavi nella borsetta è da infarto, accelero il passo, con un: “buonasera…” a mezza voce la saluto ed apro il portone, mi guarda sorpresa con due occhi color ambra in cui si può annegare: “buonasera, grazie…” la invito ad entrare e la guarda salire le scale lentamente mentre lo spolverino ondeggia ed apre a visioni divine… Le settimane successive passarono lente così come lente se ne andavano le auto dopo averla riaccompagnata a casa, devo dire che aveva gusto la Venere in fatto di auto; avevo avuto modo di osservarla durante le sue uscite, sempre elegante, mai volgare con l’aria della brava ragazza con cui il tempo vola. L’escort che tutti sognano e che pochi si possono permettere.Ci sono giornate a fine novembre in cui il buio arriva così presto che rischi la paranoia; una di queste sere ero riuscito a tener duro e cenare verso le nove, dopo cena due colpetti leggeri alla porta d’ingresso e poi il campanello, apro, con una faccia da rincoglionito, e la Venere è lì, davanti a me, tuta nera, capelli legati un viso senza trucco e due occhi color ambra in cui si può annegare (l’ho già detto, lo so): “scusa, ho finito il caffè, ne hai da darmene un po'?”
“certo, prego entra, se vuoi lo prendiamo assieme, il caffè”
“Certo, perché, no?”
Metto su la macchinetta con mani incerte, apro la dispensa e le do un pacchetto di caffè nuovo: “Per domani”
“Grazie!”
Mentre aspettiamo il caffè si parla di banalità, qualcosa di personale, ma qualunque sia l’argomento sono rapito da questa donna, una bellezza così semplice da sembrare perfetta, il caffè è pronto, lo beviamo in silenzio, come un rito stabilito da tempo. Il rumore della tazzina sul piattino rompe il silenzio, si alza, sta per prendere il pacchetto di caffè, mi guarda: “sei un tipo simpatico, ma soprattutto riservato…”
La mano fa scorrere la zip della felpa, se la toglie lentamente, poi i pantaloni, l’intimo che indossa è perfetto: nero con ricami color ambra, si disegna sul suo corpo come un tatuaggio, mi dice: “stasera, sono io che ho voglia di scopare…” La guardo con la faccia tra l’ebete e l’incredulo, sono ancora seduto, le cingo i fianchi, le bacio l’ombelico, le mie mani scorrono sulla sua pelle di seta, sensibile al mio tocco, la schiena, i fianchi poi giù sulle natiche, sulle cosce tornite, mi alzo, i volti si sfiorano, il bacio è leggero quasi timoroso, poi le bocche si aprono, sapore di caffè e sigaretta, la lingua si fa audace, le mani scorrono lungo la schiena, le dita giocano con il tanga ed il solco del culo. La sua mano scende in basso, mi accarezza, l’erezione è potente, sul punto di esplodere. Fermo la sua mano, la faccio voltare, le bacio il collo, le spalle la schiena, la sua pelle sa di fresco, la lingua si insinua tra le chiappe alla ricerca di fiori nascosti, esploro le sue parti intime, dal buco verso le labbra, la sua figa è calda umida, sussulta, si piega in avanti, inarca la schiena e mi offre il clitoride da baciare, leccare, affondo il viso lecco e bacio con intensità, la sento pronta e lo sono anch’io. Recupero i profilattici in bagno e, mentre cerco di scartarne uno, lei si abbassa, mi cala i pantaloni, lo accarezza attraverso gli slip, lo tira fuori e passandosi le dita sulla lingua, mi inumidisce la cappella lentamente, mi masturba per un attimo poi la sua bocca calda, accogliente me lo avvolge, la lingua stimola ogni punto, sto per scoppiare e mi faccio venire in mente di tutto pur di non venire. Lei lo sa, si ferma, mi mette il cappuccio, la giro di schiena appoggiandola sul tavolo, il cazzo scivola lentamente, è dolcemente stretta, mi muovo con cautela, non voglio far male ad una dea. Il ritmo aumenta, lei si inarca, si muove seguendo e dando il ritmo… La giro e la metto a sedere sul tavolo, voglio vedere come gode una dea, i corpi si incollano, le lingue si cercano, le mani, avide, giocano con i seni, mi cinge forte con le gambe, si inarca, spalanca gli occhi e migliaia di pagliuzza colorate brillano nel buio di una serata di novembre, dice tre volte sì, raggiungendo l’orgasmo ed io la seguo subito dopo…
Ci rivestiamo in silenzio, lentamente, prende il pacchetto del caffè, mi stampa un bacio in bocca e mi dice: “ciao e grazie!” La porta si richiude dietro di lei, non l’ho più vista, pochi giorni dopo, sull’ingresso di casa, un pacchetto di caffè con un post-it con scritto grazie. Sono veri i miti greci: gli dei, ogni tanto, si fanno umani e regalano a noi mortali momenti di piacere divino. Sul frigo ho ancora attaccato il post-it.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Venere con sharpei:
